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Mi sono innamorato. Grazie 2022. Grazie fotografia.

Il 2022 è appena volato via e anche io, come giusto che sia, volevo dedicargli un pensiero.

Un po’ come tutti alla fine dell’anno ci voltiamo indietro per un istante e tiriamo le somme per cercare di misurare quelle piccole vittorie che ognuno di noi ha nel cassetto o che magari ha raggiunto.

Ultimamente non scrivo più di me sui social come un tempo e questo perché ho imparato a dedicare alla mia vita le giuste attenzioni e il giusto valore espressivo, cosa che ognuno dovrebbe fare senza informare troppo gli altri o solo chi magari ne è veramente interessato.

Il bene lo si gode in silenzio una volta mi fu detto e spesso i social regalano una vetrina che è di facile giudizio.

Pensando dunque

al resoconto 2022 posso dire che è stato un anno molto impegnativo ma fantastico allo stesso tempo, pieno di tantissime sfide, emozioni ma anche fatto di tante ansie e paure, tantissimi traguardi raggiunti ma pesanti aspettative da soddisfare, tantissimi obbiettivi spuntati dalla lista dei desideri e molti altri aggiunti per il futuro, risultati più o meno importanti e cose tranquillamente trascurabili.


Nel 2022 c'è ( Etua - quando la fotografia mi ha salvato la vita ) ed ovviamente per me è un sogno realizzato, forse il culmine della mia carriera da fotografo che si dedica viaggi.

Un nuovo mondo, una nuova strada che mi si apre, di cui ne vivo l’entusiasmo e la frenesia e lo farò finché la cosa durerà che sia un giorno, un mese o un anno.









Le conferme e la fiducia che mi date, inoltre, scegliendo il mio studio è sinonimo di garanzia e professionalità e sono strafelice di questi risultati condivisi insieme a voi perché vuol dire che negli anni abbiamo seminato bene e abbiamo reso felice tantissime coppie.


Ancora nel 2022 ho viaggiato abbastanza per

l`Italia ma anche all'estero, sono ritornato in America, ho visto Boston ancora New York, il Messico, ho conosciuto nuovi colleghi, nuove amicizie, ho dormito al 59esimo piano di un Grattacielo a Manhattan, ho guidato una Mustang, fatto spese folli, tifato gli Yankees, fatto un trasloco, assistito ad un concerto, incontrato gente famosa, mangiato cibi nuovi, abbracciato estranei, insomma tutte cose fighe, tutte cose che mi hanno reso orgoglioso e fiero di vivere, di esserci.

Ahimè tutto questo però è nulla in confronto a ciò che ho provato in un preciso istante.

Vi racconto questo aneddoto particolare che forse un po’ vi farà ridere.


Cancun 11 novembre, ero lì su questa fantastica spiaggia bianca fatta di diamanti e di cristalli, 9 mila km da casa, solo e con un peso enorme: un matrimonio Americano da gestire senza il mio sicuro staff, senza nemmeno quello dell’agenzia e senza la padronanza della lingua e ripeto solo, sooolo 😅.

Avevo ovviamente un po’ di panico nel non riuscire a lavorare sereno ma mi ripetevo continuamente respira, respira, è matrimonio come un altro, hai solo preso un aereo, sei arrivato in Mexico, mentito alla dogana, parlato spagnolo e sei qui per servire gente che parla inglese, che non capisci del tutto e che vogliono foto fighe. Respira, respira.


Il cielo nel frattempo passa da un celeste leggero a color tramonto in un attimo, l’acqua che bagna i miei piedi è calda e così una voce dal microfono finalmente da inizio al party regolarizzando il mio fiato.

Gli sposi entrano in pista, bellissimi, carichi, pieni di energia e di amore l’uno per l’altro, iniziano a muoversi nel centro mentre ad un tratto fra uno scatto e l’altro il mio orecchio ascolta il brano.

La riconosco, è lei: Enrique Iglesias - Hero.

Delirio, apoteosi, orgasmo. 🥹🥹🥹

Cioè il mio pezzo, la canzone della mia adolescenza, la musica che ha scandito le mie sbandate da ragazzo era proprio lì in quel preciso istante, in quel preciso luogo.

Non era lì per me ma si era lì per me , era un segnale, un messaggio degli Dei pronti a benedire la mia presenza in quella terra straniera e in quel matrimonio.

Cioè una congiunzione astrale ? Cazzo era tutto perfetto, ora ero nel posto giusto, al momento giusto, con la macchina fotografica giusta 😎. Mi rassereno e mi sento felice, quasi innamorato delle opportunità che mi ha regalato la vita.

Vi dirò, per la prima volta dopo 17 anni di lavoro mi sono commosso su di un matrimonio ed ho pianto come un bambino mentre facevo fotografie.

In quei 4 minuti e 20 secondi di voce e di note ho ripercorso il mio vissuto in questo mestiere, da dove son partito fino a dove sono arrivato e per la prima volta dopo 17 anni mi son sentito completo e giusto in una passione a cui amore ho dato e amore ha ricambiato.

Poi mi sono scatenato e le foto son piaciute.

Grazie 2022. Grazie fotografia.








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