Islanda, terra fertile di acqua e laghi sterminati, qui sembra di essere in un posto magico, la nebbia compare la sera e si dirada al mattino, le montagne e le coste vanno a strapiombo ma non di fronte al mare, li trovi spiagge immense e lunghi sentieri da percorrere per arrivarci, no, le montagne si innalzano al centro della nazione come una roccaforte alle intemperie della natura stessa atta a proteggere e intimorire allo stesso tempo chi le osserva.
Mi siedo sul porticato della Guesthouse che mi ospita, di fronte a me un prato verde, una strada desolata e un rudere abbandonato dai colori di un cookies al cioccolato, poi il mare, sento da qui le onde dell'oceano infrangersi e fare a gara contro piccoli scogli, mi fa compagnia il soffio del vento e la fresca leggera brezza del mattino.
Mi riporta al naso profumi che mi sembra di conoscere, profumi che ricordano una donna.
Avevo bisogno di staccare la spina, di rigenerare il corpo ma soprattutto l'anima da un periodo di boom lavorativo e come detto ieri da abbattimento emotivo da covid.
Questo posto regala alla sensibilità umana quella quiete e quella serenità che si vede spesso nelle persone innamorate, ti distende e ti culla come se madre natura volesse dirti “ fai parte del mondo figlio, anche tu come gli altri fai parte del mio progetto, andrà tutto bene, guardati intorno oggi, hai cose bellissime! “ .
Quasi sempre presi dalla frenesia degli eventi dimentichiamo quanto sia bello sedersi su di un gradino, sotto un portico o magari dinanzi al mare, fermarsi, restare con noi stessi per un po’, osservare il bello del mondo per qualche minuto e godersi il panorama.
Tutto qui.
Pensare di essere tra i fortunati a poterlo fare fa star bene, siamo fra quelli in grado di riposare i nostri affanni, siamo quelli che possono parlare con se stessi e col mondo, respirare meglio e ripartire.
Al momento sono quasi alla metà del mio itinerario dunque il viaggio continua.
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